La fisioterapia dopo rimozione del gesso al piede

Il piede svolge un ruolo importante nella vita di tutti i giorni in quanto ammortizza i carichi del nostro corpo e permette al nostro organismo di adattarsi al meglio al mondo che ci circonda.

Rappresenta una delle strutture del corpo umano più importanti. È la parte distale del nostro corpo, in quanto si trova all’ estremità della gamba ed è collegato ad essa tramite la caviglia.

Cenni di anatomia del piede

Osservando lo scheletro del piede si nota che le ossa posteriori sono una sopra l’ altra, invece le ossa mediali e anteriori sono disposte una vicino l’ altra; si forma così la volta plantare. L’ importanza della volta del piede è che normalmente sopporta tutto il peso del corpo.

Il passaggio della pressione avviene dalla tibia al calcagno e al piede medio e anteriore. La maggior parte dei muscoli che originano della gamba trovano la loro inserzione al livello del piede, e la loro attivazione permette al piede di muoversi.

Cause delle fratture al piede

La frattura più frequente è quando l’ astragalo sollecitato in valgismo, tende il legamento deltoideo che resistendo provoca la frattura del malleolo interno. La frattura dei malleoli provoca dolore localizzato a livello della zona interessata, gonfiore, e impotenza funzionale. Nella maggior parte dei casi le fratture monomalleolari senza spostamento, si risolvono con gambaletto gessato per 30 giorni.

Le fratture di astragalo sono meno frequenti. Sono causate da traumi indiretti e di grosso impatto. Sono dovute al meccanismo di iperflessione del piede, che spinge la tibia sull’ astragalo fratturandolo. Ma la complicanza peggiore è la necrosi di testa o corpo dell’ astragalo. In caso di fratture di astragalo il primo sintomo che si riscontra è forte dolore soprattutto nei movimenti di prono-supinazione del piede. Si avranno gonfiore, deformità e ecchimosi sul collo del piede.

Le fratture di calcagno, sono le più frequenti soprattutto nella popolazione adulta e sono dovute a un trauma diretto come caduta dall’ alto sui talloni. Provocano dolore, ecchimosi, gonfiore, impotenza funzionale del piede.

La frattura dello scafoide è relativamente rara: di solito è chiamata frattura da stress, una frattura che si verifica a causa di uno sforzo intenso e ripetitivo.

Perché si ingessa il piede

Come avrai potuto notare, in tutti i casi di frattura del piede si ricorre all’ ingessatura. Ti starai sicuramente chiedendo il perché. Devi sapere che le fratture sono delle lesioni dell’ osso che tendono a ripararsi spontaneamente producendo un tessuto osseo neoformato, il cosiddetto CALLO OSSEO.

La funzione del callo osseo è quella di riparare e rintegrare il segmento osseo leso in modo tale che ritorni a svolgere le sue funzioni sia statiche che dinamiche. L’ apparecchio gessato deve essere solido e adatto al segmento osseo interessato, capace di resistere alle forze esterne.

Come comportarsi con il piede ingessato

L’ utilizzo del gesso in caso di frattura del piede è, come abbiamo visto, il trattamento più comune. Imparare a proteggerlo ed utilizzarlo, ti sarà utile per una guarigione più veloce e sicura.

In generale l’ apparecchio gessato deve avvolgere correttamente l’ arto fratturato, per adattarsi al meglio e garantire cosi una corretta solidificazione della frattura.

Nei primi giorni cerca di tenere l’ arto sollevato con l’ utilizzo ad esempio di cuscini sul piano del letto, per evitare il gonfiore Mantieni pulito e asciutto l’ apparecchio gessato, in quanto il sudore e l’ acqua potranno causarti prurito. Esempio quando fai la doccia, copri il tuo gesso con una busta di plastica, ciò impedirà all’ acqua di entrare e di bagnarlo. Un gesso inumidito può modificarsi e non garantire più l’ immobilità.

In caso di prurito non infilare MAI oggetti all’ interno del gesso per grattare. Potresti provocare microlesioni e infezioni. Se senti prurito potresti utilizzare un antistaminico che ti può alleviare il fastidio. Nel caso in cui dovessi riscontrare gonfiore eccessivo, assenza di sensibilità a livello delle dita, dolore lungo tutto l’ arto contatta il tuo medico: potrebbero essere in atto delle complicanze.

Cosa fare per tornare a camminare dopo aver tolto il gesso

Dopo la rimozione del gesso, come abbiamo visto il piede può presentarsi gonfio, debole e dolorante. Bisogna quindi dedicarsi in un primo momento alla risoluzione del gonfiore e del dolore, ma parte molto importante in questa fase è il recupero delle funzionalità del piede.

Sarà premura del Fisioterapista indicarti esercizi terapeutici che aiuteranno a migliorare il tono/trofismo muscolare del piede, la mobilità dell’articolazione e quindi la ripresa funzionale e cioè camminare.

Gli esercizi che il fisioterapista ti proporrà saranno nel rispetto del tuo dolore. Si effettuano generalmente:

  • Esercizi per il recupero del ROM articolare attraverso una mobilizzazione passiva/ attiva-assistita;
  • Esercizi propriocettivi per migliorare l’ equilibrio e la stabilità del piede;
  • Esercizi di rinforzo muscolare.

Con il recupero di forza e mobilità plantare avrai un aumento del carico che ti permetterà di cominciare a lasciare gli ausili e a poter incrementare le attività di vita quotidiana.

Sono consigliate anche terapie fisiche strumentali antinfiammatorie e antalgiche che vanno a lavorare sull’ edema e sul dolore, come:

  • Magnetoterapia
  • Tecar
  • Laser ad alta potenza
  • Correnti antalgiche Interix
  • Ultrasuoni.

Per approfondire e comprendere diversi aspetti dell’ artrosi della caviglia clicca qui…Ingessatura del piede e fisioterapia.

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