Patologie dell'anca e fisioterapia

L’anca è una delle articolazioni chiave del nostro sistema muscolo-scheletrico.

Collega infatti l’arto inferiore al tronco, e grazie ad essa possiamo svolgere una delle più importanti funzioni vitali: camminare. Non a caso tra i principali muscoli della deambulazione, c’è uno dei muscoli responsabili del movimento dell’anca: il medio gluteo. Questo muscolo dalla fascia glutea e dalla cresta iliaca del bacino si inserisce proprio sul grande trocantere del femore.

Anatomia e fisiologia dell’anca

Prima di parlare di artrosi delle patologie muscolo-scheletriche che colpiscono questa articolazione, riteniamo molto importante dare dei cenni riguardo l’anatomia dell’anca.

L’anca, è chiamata anche articolazione coxo-femorale, collega l’arto inferiore al bacino, ed è formata da due facce articolari:

  • l’estremità prossimale del femore: nota anche come “testa femorale”;
  • l’acetabolo, detto anche “cotile”.

È una formazione ossea semisferica costituita dalla fusione delle tre ossa del bacino (Ischio, ileo e pube), circondata da un labbro cartilagineo che ne aumenta l’ampiezza e la cavità al fine di ospitare meglio la testa del femore.

L’articolazione è ricoperta da una capsula molto resistente, e il suo complesso legamentoso è formato da quattro legamenti e, vista la grande quantità di movimenti e l’ampiezza articolare e il carico a cui è sottoposta, l’anca è costituita di una solida struttura muscolare che per chiarezza possiamo dividere in due gruppi principali:

  • il primo gruppo: comprende i muscoli della fossa iliaca come il piccolo psoas e l’ileo psoas;
  • il secondo gruppo: comprende i muscoli della regione glutea come il grande gluteo, il medio gluteo e il piccolo gluteo, il piriforme, l’otturatore interno, i due gemelli e il quadrato del femore.

Quali sono le patologie ortopediche dell’anca?

Le principali patologie ortopediche dell’anca sono:

  • coxartrosi e la conseguente protesi;
  • impingement femoro-acetabolare;
  • borsite trocanterica.

La coxoartrosi

Per coxartrosi si intende l’artrosi dell’anca Questa articolazione infatti insieme al ginocchio, è la sede più colpita, probabilmente perché sono articolazioni in costante carico, visto che subiscono buona parte del peso del nostro corpo.

Quali sono i sintomi dell’artrosi d’anca?

Il quadro clinico della coxartrosi è caratterizzato da diversi elementi, di seguito ti riportiamo quelli principali:

  • Dolore: è il sintomo principale. Nella prima fase d’insorgenza della patologia, questo sintomo è presente sotto carico e diminuisce fino a scomparire del tutto durante il riposo.
  • Limitazione funzionale
  • Rigidità al mattino: nel primo periodo dura pochi minuti e con il passare degli anni tende ad aumentare di durata, in concomitanza con il peggioramento della malattia.
  • Alla palpazione della zona prossima alla testa omerale e in zona pubica si può avvertire dolore.
  • Test del Trendelemburg positivo: il paziente non riesce a mantenere il bacino in posizione stabile quando, durante la deambulazione, carica il peso sull’arto malato.

Il decorso clinico di questa patologia è molto lento, didatticamente possiamo dividerlo in 3 fasi:

Prima fase: la condizione è asintomatica poiché il danno cartilagineo è appena iniziato;

Seconda fase: è detta “fase sintomatica”, perché si iniziano ad avvertire i primi fastidi. La condizione algica non è costante ed è raro che corrisponda a un movimento preciso.

Terza fase: fasi sintomatica conclamata. Sono presenti i sintomi che abbiamo descritto nel paragrafo precedente.

L’artrosi d’anca viene diagnosticata a seguito di una visita ortopedica, oltre ai testi clinici e palpatori, il medico studierà i risultati degli esami radiologici in cui potrà valutare il livello di degenerazione articolare.

La fisioterapia per la coxoartrosi

Il trattamento fisioterapico in questo tipo di condizione ha l’obbiettivo di ridurre i sintomi e migliorare la funzionalità articolare. Durante le terapie il fisioterapista utilizzerà le tecniche di terapia manuale, i mezzi fisici come la tercarterapia e gli esercizi, che hanno il compito di recuperare l’equilibrio di forza muscolare dei muscoli di questa articolazione, oltre che migliorare il controllo motorio, l’equilibrio e la propriocezione.

Impingement femoro-acetabolare

Questa condizione è nota anche come sindrome da conflitto femoro-acetabolare, si tratta di una disfunzione di movimento, in cui risulta alterata la mobilità tra i due capi articolari: il femore e l’acetabolo.

I sintomi caratteristici di questa condizione sono due: limitazione funzionale e dolore.

I movimenti limitati dal conflitto sono elettivamente tre:

  • la flessione, quando avviciniamo la coscia alla pancia;
  • l’adduzione, quando muoviamo la coscia verso l’altro arto;
  • la rotazione interna, quando ad arto esteso muoviamo il piede in fuori.

La fisioterapia per la sindrome da conflitto femoro-acetabolare

La fisioterapia per questa sindrome da conflitto consiste nel:

  • ridurre il dolore mediante mobilizzazioni, trazioni e l’utilizzo di mezzi fisici come tecarterapia e ipertermia;
  • eliminare le posture che peggiorano la situazione (accavallare le gambe, scaricare il peso solo su un anca quando si è in piedi, ecc..);
  • migliorare il controllo motorio dell’articolazione, mediante specifiche tecniche di terapia manuale e tramite esercizi attivi specifici che hanno l’obbiettivo di rinforzare i muscoli stabilizzatori dell’anca.

La borsite trocanterica

Si tratta di un’infiammazione di una o più borse (sacche di liquido sinoviale) che si trovano in prossimità del grande trocantere, una prominenza ossea situata sotto il collo del femore.

Ad oggi le cause non sono ancora ben chiare, sicuramente dei microtraumi ripetuti nel tempo e dei problemi funzionali sono tra i primi fattori di rischio.

La diagnosi avviene con specifici test clinici, e con la visione di una ecografia o risonanza magnetica che permetta di vedere l’entità dell’infiammazione in corso.

La fisioterapia per la borsite

La fisioterapia consiste nell’applicazione di

mezzi fisici che riducano il dolore e controllino l’infiammazione, come:

tecniche di terapia manuale: al fine di migliorare il movimento fisiologico dell’articolazione;

esercizi terapeutici: con i quali è possibile recuperare una maggiore stabilità funzionale dell’anca.

Per approfondire e comprendere diversi aspetti delle patologie dell’anca clicca qui…https://www.fisioterapiaitalia.com/patologie/bacino/patologie-danca/

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