Trattamento neurodinamico per il dolore
Dolore non identificato? Potrebbe essere un’infiammazione dei nervi!
È una condizione più diffusa di quello che immagini e spesso non affrontato dal giusto specialista. Il Fisioterapista ti può sicuramente essere utile per migliorare e tornare a star bene.
Cos’è la neurodinamica
Con il termine “Neurodinamica” si intende quell’insieme di tecniche che il fisioterapista usa per mobilizzare il sistema nervoso. È una metodica nata a seguito di uno studio effettuato da due fisioterapisti australiani Toby Hall e Bob Elvey che dimostrarono l’efficacia e l’utilità della neurodinamica nel dolore da infiammazione nervosa.
La Neurodinamica ha avuto la sua massima diffusone negli anni ’80, quando fu analizzato che: Il nervo in condizioni normali è lasso e quando viene messo in tensione, prima si “sbriglia” e se la tensione aumenta si muove e si allunga.
Si mobilizza il sistema nervoso centrale o sistema nervoso periferico? Si parla di “mobilizzazione del sistema nervoso” in toto perché, fra sistema nervoso centrale (cervello e midollo spinale) e sistema nervoso periferico c’è continuità:
- Strutturale: fra epinevrio (membrana che avvolge i nervi) e dura madre (membrana che riveste il cervello e il midollo)
- Chimica: utilizzano gli stessi mediatori chimici
- Elettrica: gli impulsi elettrici sono uguali.
Trattamento fisioterapico con neurodinamica
Nel corso della valutazione iniziale, nel caso ad esempio di dolore al polso, valutiamo attentamente il paziente prima di stabilire il percorso fisioterapico, consideriamo i sintomi che ci descrive e prendiamo in esame anche l’aspetto neurodinamico. Effettuiamo dei test differenziali per valutare la mobilità dei nervi dell’arto superiore, fra i quali il nervo mediano, che attraversa il centro dell’avambraccio e innerva: le prime tre dita e una parte del quarto dito della mano.
Spesso un deficit di motilità di questo nervo può dare dolori al braccio (a livello del bicipite) o al polso. Con il test neurodinamico possiamo confermare la diagnosi di ridotta mobilità del nervo mediano e possiamo analizzare eventuali disfunzione di movimento del tratto cervicale. L’obbiettivo del ciclo fisioterapico sarebbe stato quello di ridurre il dolore al polso attraverso una migliore mobilità del nervo mediano e del tratto cervicale.
Possiamo poi intervenire in questo modo:
- terapia manuale e mobilizzazioni del rachide cervicale;
- mobilizzazione passiva del nervo mediano;
- tecarterapia capacitiva e resistiva al polso e all’avambraccio;
- esercizi attivi per la colonna e per la mobilizzazione del nervo, che Laura avrebbe dovuto eseguire a casa;
- far evitare posizioni a rischio che la nostra paziente assumeva nel corso della gionata.
Procedendo in questo modo riusciremo in meno di due settimane a risolvere i sintomi del paziente. Non sempre la sede del dolore corrisponde alla localizzazione del problema e una fisioterapia di qualità si identifica dalla capacità di saper andare oltre!
Per approfondire e comprendere diversi aspetti della neurodinamica clicca qui…Trattamento con neurodinamica
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