Come valutare e trattare la Sindrome T4

Se durante la valutazione soggettiva riscontriamo la presentazione clinica di cui ti abbiamo parlato nell’articolo precedente, la nostra ipotesi sarà la sindrome T4 che andremo a confermare o a confutare con l’esame fisico.

La valutazione della Sindrome T4

Con l’ispezione andremo a valutare i cambiamenti trofici cutanei e vascolari indicativi di una disfunzione del sistema nervoso simpatico: le mani bianche o bluastre, la temperatura delle mani, la presenza di capillari nella zona toracica e i cambiamenti del tessuto connettivo localizzati intorno a C7 ( “gobba della vedova” ) sono tutti segni tipici.

A livello muscolare spesso troviamo la presenza di contratture del muscolo trapezio superiore e del pettorale, mentre a livello strutturale è frequente vedere un rachide dorsale con cifosi appiattita su più segmenti o il rachide toracico piatto.

In seguito testeremo i movimenti attivi del rachide dorsale e cervicale, e, considerando la localizzazione dei sintomi lungo il braccio, sarà necessario effettuare l’esame neurologico e neurodinamico, per testare la conduzione e la capacità di sopportare stress meccanico del sistema nervoso.

I movimenti passivi fisiologici saranno molto importanti per verificare la presenza di rigidità più o meno sviluppata intorno a T4 nei movimenti di flesso/estensione e flessione laterale e valuteremo anche la mobilità delle coste. 

Un altro punto centrale dell’esame fisico sarà la palpazione della cute e dei tessuti molli: la consistenza e la qualità della pelle e del tessuto connettivo e la loro irritabilità al tatto e alla pressione sono segni molto significativi per la conferma dell’interessamento del sistema nervoso simpatico. Inoltre con i movimenti passivi accessori unilaterali andremo a localizzare con la mobilizzazione quali siano i segmenti più dolenti e quindi disfunzionali.

Nelle sedute successive valuteremo anche le articolazioni vicine al rachide dorsale e quelle che possono provocare sintomi simili:

         rachide cervicale,

        ✓ spalle,

        ✓ gomiti,

        ✓ prima costa,

         articolazioni delle mani e delle dita.

Trattamento

Il piano terapeutico comprenderà tecniche specifiche di:

  • mobilizzazione della zona toracica;
  • mobilizzazione fasciale di tutto il rachide;
  • mobilizzazione neurodinamica;
  • esercizi attivi di automobilizzazione;
  • indicazioni ergonomiche e posturali per le attività della vita quotidiana ed esercizi funzionali di rinforzo muscolare;
  • l’utilizzo della tecnologia Vibra 3.0 per migliorare la modulazione del sistema nervoso della zona toracica.

Durante le sedute di trattamento il paziente imparerà a valutare se stesso, a svolgere gli esercizi correttamente e con il giusto dosaggio, in modo da mantenere costante nel tempo il risultato ottenuto con la terapia. 

Se ti sei riconosciuto in questa descrizione contattaci per risolvere il tuo problema, insieme abbiamo gli strumenti per farlo.

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